sabato 21 febbraio 2009

14 Febbraio...Kigali


Torno a Kigali per il pranzo e nel pomeriggio decido di fare un giro nei dintorni di Kigali.
Appena uscita dalla Procure, fermo un moto-Taxi e chiedo di essere portata alla cooperativa di artigiani CAPLAKI e di percorrere la strada che porta da Kigali a Gikongo/Nyenyeri.
Raccomando anche a voi di farlo!!! Il mio autista non parlava ne inglese ne francese, ma era molto simpatico!! All’inizio è stato molto formale, ma dopo mi faceva notare cose, si fermava se volevo e mi ha portato anche nella parte più interna, da amici che producono mattoni, fino a casa sua per farsi fare una foto con la moglie.


Immaginatevi una strada centrale in asfalto, dove passano macchine, bus, camion con il solito brulichio di persone nel mezzo. Appena usciti da qui, labirinti di case e strade in terra rossa!!
Qui la gente vive fuori casa, le donne vendono frutta e verdura, tessono (con macchine da cucire sotto al porticato), intrecciano plastica e cestini. Si passa la giornata all'aperto in movimento, tra la gente.




Gli uomini lavorano il legno, trasportano sacchi, aggiustano biciclette, chiacchierano davanti ad una birra. Viene venduto il carbone per i piccoli bracieri utilizzati per cucinare.




I bambini giocano per strada, alcuni trasportano l’acqua, altri giocano a pallone!


“UMUZUNGU!!!!!” mi urlano salutandomi e venendomi incontro. Si passano la voce e ormai dove passiamo già sono appostati per salutarmi! Alcuni escono da casa correndo sentendo urlare gli altri!!



Umuzungu in Kinyaruanda (la lingua ruandese) significa STRANIERO.





Ma anche qui le foto non sono ben accette, quindi quelle che vedrete sono quasi tutte fatte puntando la macchina senza inquadrare.
Soltanto una donna è disposta a farsi fotografare.

I suoi figli producono mattoni in terra cruda.
Mi porta a far vedere anche la sua umile dimora, e vuole una foto davanti a casa.




La luce del pomeriggio inoltrato sulle pareti in terra cruda rendono tutto di un colore quasi surreale.
Salutiamo.
Munyentwari mi riporta a Kigali, ma prima vuole una foto con la sua famiglia.
Arriviamo ma non ci sono i figli.

Gli faccio una foto con la moglie e dopo arrivano i 2 nipoti….troppo buffi!!!
Ridono e scherzano ma quando li riprendo non sorridono. Quindi scatto una foto senza inquadrare....ed ecco a voi due pagliaccini!!!!!



L’impatto di Kigali città è forte rispetto a dove sono stata.
Il calore che si respira in quei labirinti è tutta un'altra cosa, anche se c’è più povertà ma differente dalla miseria che possiamo trovare nelle citta'.


P.S. AUGURIII ANDREAAAA!!
Con un ultima foto della giornata: alice all’internet point che vi scrive!!

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